Nel precedente approfondimento ART COLLECTION MANAGEMENT PER ASSET ARTISTICI abbiamo visto come il mercato dell’arte si trovi ad affrontare una nuova era, caratterizzata da un pubblico eterogeneo e da esigenze in continua evoluzione. I collezionisti di oggi, spinti da passioni e motivazioni differenti, richiedono servizi specializzati e personalizzati per la gestione dei loro patrimoni artistici.
Abbiamo capito come l’Art Collection Management si configuri quindi come la risposta a queste nuove esigenze, offrendo professionalità e competenze per tutelare e valorizzare al meglio le opere d’arte, sia dal punto di vista affettivo che economico.
La prima attività basilare per lo sviluppo di un valido Art Collection Management è l’inventario, una lista più o meno completa di tutto il perimetro.
Nella mia visione preferisco in questa fase includere tutte le categorie, in maniera tale da avere un luogo unico dove sono detenute tutte le informazioni.
In un mondo ideale, questo database dovrebbe includere immagini in alta definizione, la catalogazione delle opere, copia delle fatture di vendita e di acquisto, le autentiche, le certificazioni o expertise, i dati di eventuali bibliografie ed esposizioni, copia dei condition report, copia di eventuali documenti di trasporto e le licenze per gli usi consentiti delle opere stesse.
La catalogazione deve comporsi della paternità o almeno dell’ultima attribuzione dell’opera (es. quadro di Luca Giordano) oppure descrizione (es. parure di Cartier), delle dimensioni, della data di esecuzione, della tecnica, di firma o marchi anche apposti sul retro o all’interno, di numeri seriali; insomma tutto quello che serve per individuare l’opera. Alcuni dati, ad esempio, le dimensioni e la tecnica, dovrebbero essere oggettivi, mentre altri, dall’autore allo stato di conservazione, possono modificarsi nel tempo e vanno invece controllati. In sostanza si tratta di un esame dello stato di essere dell’opera, in un dato momento storico.
Successivamente, il database va integrato con le informazioni esistenti sulla provenienza di origine e sui passaggi di proprietà per arrivare a quella attuale. Stessa attività si svolge per passaggi a esposizioni e presenza in cataloghi e pubblicazioni. Questa è un’attività che può essere già completa, poiché il collezionista detiene già il materiale documentale necessario oppure necessita di integrazione a cura dell’art collection manager. Certamente, la documentazione e le informazioni devono essere monitorate e tenute aggiornate, perché escono nuovi cataloghi, ci possono essere opportunità per partecipare ad esposizioni, e così via.
La catalogazione artistica è dunque un processo complesso e in continua evoluzione, oggi facilitato anche dall’utilizzo di strumenti digitali avanzati e metodologie standardizzate. L’obiettivo di questo inventario, anche per diverse categorie di asset artistici, rimane quella di documentare, gestire e valorizzare il patrimonio, nel presente e per le generazioni future.
Una prima versione di questo articolo è comparsa all’interno della pubblicazione Il diritto e la fiscalità dei mercati internazionali dell'arte edita nel 2024 da Wolters Kluwer Italia.