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Cosa rende un libro di valore: una guida per collezionisti, appassionati e professionisti del settore culturale

Il valore di un libro, come per le opere d’arte, è determinato da tre caratteristiche fondamentali: rarità, provenienza e condizione.

Rarità

La rarità di un libro è un fattore cruciale e si basa principalmente su due aspetti: la reperibilità del libro nelle biblioteche pubbliche e statali del mondo e l’accessibilità a copie della stessa edizione sul mercato. È essenziale identificare correttamente l’edizione del libro posseduto; per avere un valore commerciale elevato, dovrebbe trattarsi della prima edizione o, al massimo, di una delle prime edizioni con alcune importanti aggiunte rispetto alla prima. Il collezionista brama di possedere l’oggetto che per la prima volta descrive una certa invenzione scientifica, la scoperta di un paese prima sconosciuto o la prima trascrizione di un testo che fino ad allora era stato tramandato oralmente o come manoscritto.

Il fatto che una data edizione non sia presente nelle collezioni delle biblioteche non implica automaticamente che un libro sia importante, specialmente se si tratta della quinta, decima o ventesima edizione dello stesso. Più significativo è invece comprendere quante e quali copie siano offerte in vendita online. Esistono piattaforme come vialibri.net o abebooks.it che aggregano le proposte di libri online. È facile notare come di un’edizione tarda e di poco valore commerciale si possano trovare svariate copie in vendita (anche dieci, venti o trenta copie), mentre le prime edizioni di opere importanti risultano invece quasi introvabili.

Provenienza

La provenienza aggiunge ulteriore valore a un libro. Tracciare la storia di un volume attraverso i secoli è di grande fascino, indipendentemente dal fatto che sia appartenuto a personaggi illustri. Se una determinata copia è però stata nelle mani di re, principi, condottieri, bibliofili, scienziati o studiosi, il valore della copia aumenta notevolmente. Ancora più rilevante è quando la provenienza ha un collegamento concreto con l’opera stessa. Ad esempio, se una copia dell’opera di Newton fosse appartenuta ad Albert Einstein, sarebbe straordinario pensare che Einstein ci abbia studiato sopra e questo conferirebbe al dato volume un valore decisamente più elevato.

Alcuni collezionisti si concentrano per esempio su libri appartenuti a bibliofile donne. Poiché la maggior parte dei collezionisti del passato (e del presente) sono uomini, è infatti raro trovare libri appartenuti a donne bibliofile.

La provenienza si può riconoscere attraverso note di possesso antiche, annotazioni ai margini, timbri privati, timbri delle biblioteche e ex-libris.

Gli exlibris sono delle etichette applicate all’interno dei libri (normalmente al contropiatto) che identificano i possessori attraverso stemmi araldici o incisioni artistiche:

Nell’asta del 24-25 settembre di libri antichi e d’artista presso Il Ponte Casa d’Aste abbiamo proposto la più grande collezione di exlibris di cui mi sia mai occupata: il lotto 29, asta 671, che contiene oltre 14.000 exlibris di noti collezionisti, eseguiti da importanti incisori.

Una straordinaria collezione di oltre 14.000 exlibris di diverse epoche, paesi, artisti, argomenti, tecniche e formati. XVII-XX secolo. Magnifica e corposissima collezione di exlibris. Si segnalano in particolare alcuni faldoni dedicati a Michel Fingesten (1883-1943) che contengono numerorisissimi pregiati exlibris, molti dei quali anche firmati dall'artista, dei più svariati soggetti fra cui anche quello erotico. Sempre dell'artista sono presenti numerosi altri exlibris inseriti in altri faldoni. Fra gli altri celebri autori Enrico Vannuccini (1900-1990), Alberto Helios Gagliardo (1893-1987), Walter Helfenbein (1893-1984), Franz von Bayros (1866-1924), Kornel Revesz (1895-1944), Franco Rognoni (1913-1999), Karl Ritter (1888-1987), Jaroslav Vodrazka (1894-1984), Josef Menyhart (1901-1976) e moltissimi altri; interessante anche la raccola dedicata agli exlibris giapponesi, i numerosissimi auguri di Natale, quelli per le più svariate occasioni e gli exlibris araldici. 116 faldoni contenenti oltre 14.000 exlibris divisi per categorie, autore e argomento. Gli exlibris sono perlopiù incollati singolarmente o in gruppo su cartoncini colorati conservati nei faldoni, le condizioni sono generalmete ottime, le tecniche svariate dalle frequenti incisioni in rame a quelle preziose all'acquaforte; ve ne sono anche alcuni eseguiti ad acquerello, numerosissimi sono a colori e firmati a matita dagli stessi artisti (minimi difetti, alcuni scollati, pochi faldoni presentano macchie di umidità).

Condizione

L’ultimo, ma non meno importante, fattore che determina il valore di un libro è la condizione. Questo aspetto è fondamentale per molte opere d’arte e nei libri può essere essenziale. A seconda dell’argomento e dell’epoca di un libro, questo fattore ha un peso differente. Ad esempio, per un testo antico di gastronomia o medicina, è probabile che la copia presenti problemi di conservazione, dato che veniva usata quotidianamente. Nel caso dei testi di gastronomia, questi venivano spesso utilizzati direttamente in cucina per le ricette, mentre i testi di medicina potevano essere usati durante interventi chirurgici.

Di seguito alcuni esempi:

Bartolomeo Scappi (1500-1577) - Opera di Bartolomeo Scappi M. dell'arte del cucinare. Venezia: Alessandro Vecchi, 1622.Buona edizione riccamente illustrata del più celebre trattato gastronomico del Cinquecento, pubblicato per la prima volta a Venezia, da Michele Tramezzino, nel 1570. 3 parti in un volume, 4to (200 x 147mm). Bella vignetta incisa in legno ai frontespizi, numerose illustrazioni xilografiche nel testo, alcune a piena pagina e una a doppia pagina, con l'ultima bianca alla fine della seconda parte (manca il ritratto dell'autore come in altre copie, qui sostituito da una carta bianca, Z8 riparata all'angolo inferiore, alcune carte brunite e altre con minori riparazioni prevalentemente nei margini, leggermente rifilato, senza ultima bianca alla fine della terza parte). Pergamena posteriore, titolo manoscritto al dorso. Provenienza: iscrizione al frontespizio.Valutazione € 600  - 900 Aggiudicato € 3.250 incl. Premium. Courtesy Il Ponte Casa d’Aste.

Galeno (129-201) - Omnia quae extant opera. Quorum alia nunc primum sunt inventa [..]. Venezia: eredi Giunti, 1550.
Seconda edizione di ampio formato della versione giuntina del Galeno pubblicata per la prima volta nel 1541, qui racchiusa in eleganti legature che conservano i piatti cinquecenteschi in marocchino rosso. Per questa versione i Giunti, invece di operare una sintesi delle edizioni latine precedenti come gli editori erano soliti fare, si basarono sugli originali manoscritti greci e resero un'edizione del testo secondo i canoni umanistici: distinsero quindi chiaramente il testo del Galeno dai passi attribuitigli e dai commenti, stilati da medici e anatomisti specializzati tra cui Andrea Vesalio (1514-1564) e Agostino Gadaldino (1515-1575). I frontespizi sono tutti riccamente incisi in legno e raffigurano diversi avvenimenti della vita di Galeno. L'esemplare è inoltre postillato e sottolineato da più mani antiche, di cui alcune coeve. 11 tomi in 6 volumi, folio (357 x 245mm). Stemma del dedicatario cardinale Giovanni Salviati a colori al primo frontespizio, marche tipografiche di Lucantonio Giunti agli altri frontespizi e ai colophon, frontespizi entro elaborate cornici incise in legno, iniziali e numerose illustrazioni xilografiche all'ottavo tomo (senza ultima carta probabilmente bianca nel primo e quinto volume e l'ultima bianca nel terzo volume, strappo al primo frontespizio senza perdita di testo, forellini e piccole tracce di tarlo marginali che toccano alcune lettere, più invasive negli ultimi fascicoli del volume di indice, occasionali bruniture, fioriture, tracce di polvere e lievi gore marginali, sporadici strappettini marginali). Marocchino rosso veneziano coevo restaurato ai dorsi nel Settecento, ai piatti decori in oro a pigne e margheritone agli angoli, la Fortuna raffigurata con vela spiegata su di un delfino e con sopra una pigna, il tutto entro cornici impresse a secco, ricchi decori e titoli in oro ai dorsi, segnalibri in pergamena (lievi difetti, piatti cinquecenteschi lisi, forellini di tarlo). Provenienza: annotazioni e sottolineature coeve e antiche di mani diverse. Valutazione € 3.000 - 5.000  Aggiudicato € 4.125 incl. Premium. Courtesy Il Ponte Casa d’Aste.

Juan DeValverde (attivo 1560) - Anatomia del corpo umano. Roma: Antonio Salamanca e Antonio Lafrer [ma Venezia: Nicolo Bevilacqua], 1560. Prima edizione italiana, secondo stato con la data cambiata a 1560 (il primo stato ha la data del 1559). Le 42 incisioni di Valverde sono riduzioni dagli originali di Vesalio; di queste 15 sono rielaborazioni o nuove invenzioni. I disegni sono di Gaspar Becerra (1520?-68?) realizzati da Nicolas Beatrizet (c. 1507?-70?), un artista francese della cerchia di Michelangelo conosciuto a Roma come Nicola Beatricetto. Valverde voleva pubblicare una versione italiana per provare ai suoi lettori che non si trattava solo di una riedizione di Vesalio, ma di un'opera originale. La sua giustificazione per avere usato copie delle stampe di Vesalio era che in questo modo le differenze tra le loro teorie potessero essere espresse in modo più chiaro. Folio (278 x 197mm). Elaborato frontespizio inciso in rame (tagliato e incollato), 42 incisioni a piena pagina del corpo umano attribuite a Gaspar Becerra e incise da Nicolas Beatrizet, iniziali xilografiche e alcuni diagrammi stampati ai margini (probabilmente rifilato posteriormente, tavola VII del Lib. II con bruciatura che provoca perdita, R5 con strappo senza perdita, numerose macchie, difetti e bruniture). Cartonato posteriore con dorso in pelle (difetti). Provenienza: Vercelli Pietro (nota di possesso al verso del frontespizio e poche altre annotazioni).Valutazione € 1.000 - 1.500 Aggiudicato € 2.750 incl. Premium. Courtesy Il Ponte Casa d’Aste.

Al contrario, per certe categorie di libri, la condizione deve essere perfetta. Le prime edizioni del Novecento, ad esempio, devono essere in condizioni impeccabili. Un caso emblematico è Harry Potter e la pietra filosofale. La prima edizione di questo libro ha raggiunto il record mondiale di vendita di £356,000 perché era in condizioni eccezionali. Questo noto bestseller della celebre saga di J.K. Rowling, pubblicato per la prima volta da una piccola casa editrice inglese in 500 copie nel 1997, deve contenere un noto errore di stampa a pagina 53 per essere considerata autentica. Molte di queste copie finirono nelle biblioteche pubbliche e furono prese in prestito centinaia di volte, riducendosi in condizioni meno che ideali. Solo poche copie rimasero in mani private e, ancor più raramente, in condizioni perfette.

Similarmente un’altra categoria di libri che richiede condizioni impeccabili è quella dei libri d’artista del Novecento, un argomento che sarà trattato in questa serie di approfondimenti.

Scritto da

Stefania Pandakovic

26 set 2024

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